< PreviousArchivi 24 E. Detti, V. Gregotti, F. Barbagli, E. Battisti, P. Calza, G. Dallerba, G.F. Di Pietro, G. Fanelli, T. Gobbo Di Pietro, R. Innocenti, M. Massa, H. Matsui, M. Mocchi, F. Luiz Neves, F. Purini, P. Sica, B. Viganò, M.C. Zoppi, Concorso internazionale per la sistemazione dell’Università di Firenze, primo premio (1972), vista prospettica da nord-ovest. 25 Archivi 26 Archivi Marco Zanuso, Richard Sapper, sedia Lambda, produzione Gavina (1959-1964), disegno di studio.27 2004 I.32Fondo “Biblioteca cantonale di Lugano”. 1804-1984 Il fondo è costituito da un consistente versamento all’Archivio del Moderno di disegni, stampe, fotografie, volumi e periodici di soggetto architettonico da parte della Biblioteca cantonale di Lugano. I.33Fondo Isidor Pellegrini. 1849-1933 Il fondo è composto da volumi, raccolte di incisioni e disegni contrassegnati dall’ex libris“Isidor Pellegrini, Basel” ed è stato riconosciuto come un insieme omogeneo a sé stante all’interno di un più vasto versamento della Biblioteca cantonale di Lugano. L’architetto e scultore di origine ticinese Isidor Pellegrini junior (1871-1954), “attinente” di Stabio e attivo a Basilea, era figlio dello scultore Isidor senior, trasferitosi a Basilea nel 1870, e fratello del pittore Alfred Heinrich (1881-1958). L’Archivio di Stato di Basilea Città conserva una ricca documentazione sulla famiglia e sull’opera di Isidor Pellegrini. I.34Fondo Domenico Quadri. 1790-1850 ca. Il fondo conserva disegni e stampe dell’architetto ticinese Domenico Quadri (1772-1833), attivo a San Pietroburgo nel primo terzo del XIX secolo. Collaboratore di Giacomo Quarenghi, Domenico Quadri è autore di alcuni progetti per edifici privati e della sopraelevazione dei corpi laterali dell’Istituto Caterina, opera dell’architetto bergamasco. Accanto a disegni riferibili all’attività svolta in Russia da Domenico Quadri, il fondo conserva alcuni elaborati grafici di ambito accademico firmati da Giuseppe Quadri. I.35 Album Rusca Grimani. 1795 I venti preziosi disegni acquerellati raccolti nell’album furono donati nel 1795 dall’architetto ticinese Luigi Rusca (1762-1822), attivo a San Pietroburgo dal 1783 al 1818, all’ambasciatore veneziano Giovanni Pietro Grimani, alla conclusione della sua missione diplomatica presso la corte di Caterina II, e furono legati in album nella città russa. Riferibili a mani diverse (un disegno è autografo di Quarenghi e un altro è prodotto nell’ambito del suo atelier), rappresentano esemplari architetture classiciste di San Pietroburgo progettate da Jean-Baptiste Michel Vallin de la Mothe e da Giacomo Quarenghi, accanto a edifici disegnati dallo stesso Rusca, a vari ponti pietroburghesi, all’argine del canale Fontanka e alla cancellata del Giardino d’Estate. I.36Fondo Primavesi. 1881-2003 Il piccolo fondo raccoglie materiali concernenti due immobili luganesi: la residenza e il magazzino della ditta di proprietà della famiglia Primavesi, commercianti di coloniali operanti in città dalla metà dell’Ottocento fino al 1980 circa. Sono presenti elaborati grafici degli architetti Giuseppe Ferla e Otto Maraini. Archivi A r c h i v i28 2006 I.37Fondo Luigi Ferrari - Ospizio di Acquacalda. 1947-1952 Il piccolo fondo consta di poche tavole relative al progetto per un nuovo albergo e ristorante sulla strada del passo del Lucomagno, presso il cosiddetto Ospizio di Acquacalda, che integrano i materiali del progetto di Rino e Carlo Tami conservati nel fondo Rino Tami. I.38Fondo Ritter. 1876-1897 Il fondo è rappresentato da una collezione di repertori ornamentali a stampa di fine Ottocento in lingua tedesca, francese e italiana, appartenuti a una famiglia di stuccatori ticinesi, i cui ultimi rappresentanti furono Demetrio Ritter, attivo in Brasile, il fratello Pietro, attivo nella Svizzera interna, e il figlio Enea, apprendista a Torino, negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, e quindi attivo anch’egli nella Svizzera interna. Fra le tavole si rinvengono diverse esercitazioni grafiche scolastiche. I.39Fondo “Seemann’s Wandbilder” della Scuola cantonale del Commercio di Bellinzona. 1895-1914 Il fondo è costituito da una raccolta di grandi tavole applicate su cartone, riproducenti opere d’arte di tutte le epoche e i paesi, pubblicate come materiale didattico visivo dall’editore di Lipsia Ernst Arthur Seemann e utilizzate come sussidio per l’insegnamento della storia dell’arte nella Scuola cantonale del Commercio di Bellinzona ( Seemann’s Wandbilder. Meisterwerke der bildenden Kunst: Baukunst, Bildnerei, Malerei. Mit text von Georg Warnecke , Verlag von E.A. Seemann, Leipzig 1895-1914). I.40Fondo Hans Jacob Fluck. 1910-1946 Il fondo conserva documenti relativi alla formazione e all’attività professionale dell’ingegnere rurale Hans Jacob Fluck (1891-1947) e, in particolare, una ricca documentazione grafica, fotografica e a stampa sulla bonifica e la sistemazione territoriale, negli anni Trenta del Novecento, del Piano di Magadino, in Cantone Ticino, nell’area di immissione del fiume Ticino nel lago Maggiore. I.41Fondo Alfio Casanova. 1950-1992 Il piccolo fondo completa, in particolare con i calcoli strutturali dell’ingegnere Willi Krüsi di Lugano, la documentazione relativa al progetto del deposito Usego a Bironico di Rino Tami (1950-1952) ed è, inoltre, testimonianza degli interventi dell’architetto Giampiero Mina e, per la parte strutturale, dello studio Agostino e Alfio Casanova nel complesso dell’Ospedale italiano a Lugano-Viganello (1964-1992). Archivi 29 2007 I.42Fondo Giandomenico Belotti. 1961-2003 Il fondo è rappresentato dalla documentazione conservata nello studio milanese dell’architetto e designer Giandomenico Belotti (1922-2004), depositata nella sua interezza (elaborati grafici, documenti testuali, modelli, prototipi, fotografie, cataloghi, volumi e riviste). Belotti cominciò a lavorare nel 1938 con lo scultore Marino Marini a Monza, si laureò presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e, dopo avere lavorato negli studi milanesi di Giulio Minoletti, Guglielmo Ulrich e Gaetano Scolari, intraprese dal 1951 un’attività professionale autonoma. Nel 1979 ebbe inizio la collaborazione con la ditta Alias, che mise in produzione, fra altri mobili e collezioni di sedute progettati dall’architetto, la celebre “Spaghetti chair” (1962), presente nelle collezioni permanenti del MoMA e del Vitra Design Museum. Dal 1984 Belotti fu impegnato in progetti di cooperazione internazionale, realizzando edifici di utilità pubblica in Mozambico, Burkina Faso, Tunisia, Capo Verde, Argentina, Costa Rica e Guatemala. 2008 I.43Fondo Ettore e Valeria Rossi. 1954-1997 Il fondo è costituito da una raccolta di opere d’arte contemporanea comprendente sculture, stampe, collages, disegni e dipinti, oltre a una bella serie di lettere e biglietti augurali, scritti e disegnati da Jean Tinguely, e a pezzi di mobilio (sedie, tavoli, tavolini, poltrone e divani), questi ultimi depositati presso l’Accademia di architettura di Mendrisio. I.44Fondo Enzo Frateili. 1958-1993 (con documenti dal 1950 e fino al 2003) Il fondo è costituito dall’archivio professionale dell’architetto Enzo Frateili (1914-1993), laureatosi a Roma, attivo professionalmente a Milano e professore, a partire dagli anni Sessanta, nelle Facoltà di Architettura di Trieste, Torino e Milano. È documentata una parte dell’attività didattica, di ricerca e progettuale, nonché quella relativa alla pubblicazione di alcune monografie, soprattutto dedicate al disegno industriale e all’industrializzazione edilizia. La documentazione appare saltuaria fino alla fine degli anni Sessanta, dove si ravvisa un primo nucleo inerente all’attività editoriale e di ricerca, mentre diviene più omogenea e sostanzialmente continua a partire dalla seconda metà degli anni Settanta. Sono presenti documenti fino al 2003, prodotti da studiosi, da suoi collaboratori e dalla moglie Mariella. Una parte della biblioteca di Enzo Frateili, che si conservava insieme all’archivio nella sua casa milanese, è custodita dalla Biblioteca dell’Accademia di architettura di Mendrisio. Archivi A r c h i v iArchivi 30 I.45Fondo mostraCostruzioni federali. Architetture 1988-1998, Circondario 2. 2003-2005 Il fondo è costituito da una parte del materiale utilizzato per una mostra itinerante sulle opere architettoniche realizzate nei Cantoni Ticino, Grigioni, Uri, nell’Alto Vallese e in Italia nel decennio 1988-1998 dall’Ufficio tecnico delle Costruzioni federali, Circondario 2, con sede a Lugano. Nello specifico, sono presenti pannelli espositivi, DVD, rassegna stampa, manifesti, poster, locandine, inviti, resoconti e fotografie delle esposizioni allestite in Italia e in Svizzera tra gli anni 2003 e 2005, nonché due modelli, rispettivamente, della Palestra di Losone, realizzata da Livio Vacchini, e della Caserma Bedrina di Airolo, progettata da Fabio Muttoni e Silvano Caccia. Sono parte integrante della donazione venti copie dell’omonimo libro, concepito contestualmente all’elaborazione della mostra e pubblicato nel 2003 dalle Edizioni Casagrande di Bellinzona. 2009 I.46Fondo Walter von Euw. 1972-2008 Il fondo, depositato presso l’Archivio del Moderno per il tramite della Biblioteca dell’Accademia di architettura, documenta, attraverso materiali fotografici e a stampa relativi ad artisti e architetti contemporanei, soprattutto svizzeri, gli interessi culturali e una parte dell’attività professionale dell’architetto svizzero Walter von Euw (1941-2008). L’architetto fu tra i principali collaboratori di Luigi Snozzi in Cantone Ticino e fu quindi attivo nella Svizzera orientale, fondando nella città di San Gallo uno studio professionale in associazione con gli architetti Erwin Hauser e Rolf Prim. 2010 I.47Fondo Leonardo Fiori. 1965-2008 Il fondo è costituito nella sua interezza dalla documentazione prodotta in oltre cinquant’anni di attività professionale dall’ingegnere Leonardo Fiori (1926-2008). Vi si conservano elaborati grafici, modelli, fotografie e documenti testuali; inoltre è allegata all’archivio una collezione di riviste e volumi. Fiori si laurea in Ingegneria presso il Politecnico di Milano e successivamente studia all’Accademia di Belle Arti di Milano e alla Facoltà di Architettura di Venezia, svolgendo un breve periodo di apprendistato presso lo studio di Le Corbusier a Parigi. Della sua prolifica attività di progettista si ricordano la Colonia Olivetti a Brusson (1961) e il Rifugio Pirovano al Passo dello Stelvio (1965), opere entrambe realizzate con Claudio Conte, oltre a numerosi esperimenti sul tema della prefabbricazione. Attivo interprete del dibattito architettonico sin dai primi anni Sessanta, dirige le riviste “Superfici”, “Design e habitat” e “Costruire”, svolgendo attività didattica presso il Politecnico di Milano a partire dal 1967. Gli viene conferito il premio Compasso d’Oro nel 1970 per il sistema costruttivo in legno P 63, messo a punto insieme a Conte per la ditta Pasotti.Archivi 31 A r c h i v i 2011 I.48Fondo Rino Tami - Case “Pro Familia”. 1949-1981 Il fondo conserva documentazione grafica e testuale relativa a tre edifici “a pigione moderata” denominati “Pro Familia”, ubicati nel quartiere luganese di Molino Nuovo. Sono presenti, in particolare, alcune tavole esecutive della Casa Tipo A, costruita nel 1950, progettata dai fratelli Tami, che vanno ad integrare il materiale documentario conservato nel fondo Rino Tami, oltreché carte relative a lavori di manutenzione e miglioria, eseguiti dall’associazione proprietaria. 2012 I.49Fondo Rizzardi Vaccari. 1973-1996 Il piccolo fondo documenta l’attività di editori di libri d’artista svolta a Milano da Rizzardo Rizzardi e Loredana Vaccari Rizzardi presso l’omonima Galleria d’arte a Brera. Nel fondo si conservano oltre trenta “libri figurati d’autore”, ciascuno composto da un testo letterario e da un’opera grafica ed un fascicolo di corrispondenza tra i Rizzardi e vari artisti, poeti, scrittori e intellettuali italiani. I.50Fondo Guido Steiner, Enzo Vanetta - Bagno di Bellinzona. 1968-1971 Il piccolo fondo, pervenuto all’Archivio del Moderno per il tramite di Aurelio Galfetti e Carola Barchi, è costituito da elaborati grafici prodotti dagli studi di ingegneria “Guido Steiner”, “Guido Steiner-Enzo Vanetta” e “Barizzi- Vanetta” per il progetto del Bagno di Bellinzona, realizzato dagli architetti Aurelio Galfetti, Flora Ruchat-Roncati e Ivo Trümpy. 2013 I.51Fondo Flora Ruchat-Roncati. 1960-2012 Il fondo testimonia l’opera di Flora Ruchat-Roncati (1937-2012), attiva come architetto nel Cantone Ticino, a Roma e a Zurigo, e dal 1985 al 2005 professore ordinario di Progettazione al Politecnico Federale di Zurigo. Tra i principali protagonisti di quella feconda stagione che successivamente, e arbitrariamente, sarà posta sotto l’egida della cosiddetta “Scuola ticinese”, Flora Ruchat-Roncati ha interpretato la sua opera come una sorta di dialogo a più voci, sempre in equilibrio tra stanzialità e nomadismo, che la porterà a collaborare con diversi architetti, in luoghi e contesti diversi: da Aurelio Galfetti e Ivo Trümpy, con i quali inizia la propria attività professionale, a Tobias Ammann e Dolf Schnebli, con i quali fonda nel 1987, a Zurigo, lo studio SAR. Assume particolare rilevanza la sua opera di progettista di infrastrutture, condotta nel solco della tradizione inaugurata da Rino Tami e tradottasi nel disegno dei manufatti per l’autostrada Transjurane (1987-2002, con Renato Salvi) e per la linea ferroviaria ad alta velocità NEAT (1992-2012).32 Archivi Giancarlo Iliprandi, Basta una pillola, AIED (Associazione Italiana educazione demografica), manifesto realizzato nel 1967 e diffuso nel 1974. 33 I.52Fondo Mario Campi. 1960-2012 Nel fondo è conservata la documentazione relativa all’opera di Mario Campi (1936-2011), architetto e professore ordinario di Progettazione al Politecnico Federale di Zurigo. Figura di spicco dell’architettura ticinese della seconda metà del Novecento, Mario Campi fonda il proprio studio nel 1962, a Lugano, con Franco Pessina (con cui collabora sino al 1997), al quale si associa, dal 1969 al 1982, Niki Piazzoli. Dopo gli esordi segnati dall’influenza di Peppo Brivio, Campi matura un linguaggio personale, venato da istanze razionaliste filtrate dalle coeve esperienze nordamericane, assimilate durante i reiterati soggiorni negli Stati Uniti, dov’è chiamato a insegnare a Syracuse, Ithaca (Cornell University), Providence e Harvard: preludio alla sua chiamata, come ordinario di progettazione, al Politecnico Federale di Zurigo. I.53Fondo Cino Chiesa. 1928-1971 Il fondo documenta l’attività professionale e una parte del lavoro editoriale dell’architetto Cino Chiesa (1905-1971), figlio dello scrittore Francesco. Nel 1928 si diplomò in architettura al Politecnico di Zurigo con Gustav Gull e nel biennio seguente fu a Milano presso Giovanni Muzio. Inaugurò il proprio studio d’architettura a Lugano nel maggio del 1930. Nel 1933 costruì per suo padre una piccola casa d’appartamenti a Cassarate. Seguì l’anno dopo, a Sorengo, la casa con atelier per lo zio, il pittore Pietro Chiesa. I due lavori inaugurarono una serie di residenze nelle quali Cino Chiesa sviluppò la ricerca di un’architettura ispirata ai caratteri fondamentali dell’edilizia borghese-rurale dell’Ottocento ticinese. Fu docente di architettura alla Scuola dei capomastri di Lugano, presidente della sezione ticinese della SIA e redattore, poi direttore, di “Rivista tecnica della Svizzera italiana”. Scrisse brevi monografie a carattere storico-architettonico, tra le quali, nel 1934, una sull’architettura del Rinascimento in Ticino. Un suo manuale di prospettiva, pubblicato nel 1931, è tuttora ristampato dalla casa editrice Hoepli. I.54Fondo Silvio e Carlo Soldati. [1903]-1930 (con documenti dal 1765) Il fondo raccoglie una piccola parte degli archivi professionali dei fratelli Silvio e Carlo Soldati, entrambi architetti. Nato a Sonvico nel 1885, nel 1913, un anno dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, Silvio si aggiudicò il primo premio nel concorso per il Palazzo delle Dogane di Lugano. Nel 1918 avviò una duratura collaborazione professionale con l’architetto Enea Tallone; i due architetti elaborarono un linguaggio eclettico con forti connotazioni lombarde, espresse segnatamente nell’uso dell’intonaco graffito o dipinto e di pietre da costruzione locali quali il porfido rosso e il granito grigio. Silvio Soldati fu docente alla Scuola dei capomastri di Lugano dal 1915 fino alla morte nel 1930. Nel fondo sono conservati materiali riferibili alla sua attività didattica. I disegni professionali pervenuti concernono per la maggior parte l’attività di Carlo, nelle sue opere rimasto più vicino ai linguaggi di inizio secolo. Archivi A r c h i v iNext >