< PreviousArchivi 14 Panos Koulermos, progetto per un Art Center a Santa Monica, California (1982), sezione longitudinale.Archivi 15 Stoccolma e Parigi, nel 1961 Livio Vacchini rientra a Locarno e avvia la propria attività associandosi a Luigi Snozzi. Nel 1969 apre il suo studio di architettura e, fra il 1973 e il 1976, lavora ad alcuni progetti con Aurelio Galfetti e Alberto Tibiletti. Le opere realizzate a partire dai primi anni Novanta caratterizzano una stagione intensa e prolifica, in parte svolta in associazione con l’architetto basilese Silvia Gmür. È stato inoltre professore invitato al Politecnico Federale di Zurigo, alla Facoltà di Architettura di Milano e membro della Commissione di protezione dei monumenti storici del Cantone Ticino. I.14Fondo Panos Koulermos. 1958-1999 Il fondo testimonia la poliedrica attività professionale dell’architetto di origine cipriota Panos Koulermos (1933-1999), attivo in Europa - a Londra, a Milano e in Grecia - e negli Stati Uniti, nonché, negli ultimi anni di vita, in Cantone Ticino, come professore dell’Accademia di architettura di Mendrisio. Vi si conserva un grande numero di schizzi, disegni e tavole di progetto, alcuni modelli, oltre a carteggi con committenti e collaboratori, ritagli di stampa e fotografie, frutto dell’attività editoriale, didattica e di ricerca dell’architetto. È presente documentazione in lingua italiana, inglese e greca. All’archivio è allegata una porzione della biblioteca professionale. I.15Fondo Mario Botta - Rappresentazione lignea del San Carlo alle Quattro Fontane. 1998-1999 Il fondo conserva documentazione grafica e, in minima parte, testuale inerente al modello ligneo della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane di Roma, realizzato da Mario Botta in occasione delle celebrazioni per i quattrocento anni della nascita di Francesco Borromini e di una mostra in suo onore organizzata dal Museo Cantonale d’Arte di Lugano. Nel 1999, lo spaccato della chiesa, di circa 33 metri di altezza, fu costruito sul lungolago di Lugano all’imbocco del Parco Ciani, dove restò fino al 2003, anno in cui ne fu decretato lo smantellamento da parte del Consiglio comunale. 2000 I.16Fondo Jean Petit. 1946-1997 Il fondo è costituito dalla documentazione prodotta nel corso della singolare attività del grafico ed editore francese Jean Petit (1927-1999), impegnato, a partire dal 1946, nella progettazione e realizzazione di scenografie, allestimenti di esposizioni, manifesti, copertine di libri, maquette e altre realizzazioni grafiche. Dal 1953 Jean Petit diede inizio a una vasta attività editoriale d’arte e di architettura. La sua opera e la sua vita furono caratterizzate dall’intenso rapporto con Le Corbusier, testimoniato dalla pubblicazione ed impaginazione delle sue opere, da una collaborazione professionale e dalla stesura di diverse monografie a lui dedicate. Stabilì un analogo rapporto di amichevole collaborazione professionale con Oscar Niemeyer e altri architetti, come Mario Botta e Henri Ciriani, nonché con intellettuali e artisti come Enrico A r c h i v i16 Archivi Domenico Gilardi, progetto per un Istituto femminile per orfane di guerra a Mosca (1820-1825), prospetto principale. 17 Archivi Archivi 18 Angelo Invernizzi (in collaborazione con Ettore Fagiuoli), Villa Girasole a Marcellise, Verona (1929-1935), disegno prospettico della struttura.Archivi 19 Baj. I libri creati da Jean Petit, caratterizzati dal formato quadrato e dalla particolare grafica e impaginazione, divennero celebri e ricercati. Il fondo conserva collages, bozzetti, manifesti, libri e pubblicazioni varie, portfolio con riproduzioni delle opere realizzate, diapositive, registrazioni sonore e filmati su nastro magnetico. I.17Fondo Marco Zanuso. 1960-1998 Il fondo conserva la documentazione riguardante l’attività di Marco Zanuso (1916-2001) come architetto, designer e pubblicista. Comprende schizzi, disegni, relazioni di progetto e documenti vari prodotti nei due ambiti dell’architettura e del design, oltre a fotografie e scritti per conferenze e pubblicazioni, editi e inediti. Il complesso archivistico mantiene la struttura originaria e presenta alcune lacune dovute a interventi di riordino e di scarto effettuati nel corso dell’attività dello studio professionale. L’archivio fotografico e una serie di riproduzioni su microfilm di tavole di progetto (1944-1975), commissionate dallo stesso architetto, consentono di integrare le informazioni sulla sua opera. All’archivio professionale è allegata la biblioteca e una collezione di riviste di architettura. 2001 I.18 Fondo Augusto Guidini senior. 1864-1915 ca. Il fondo conserva documentazione grafica, fotografica e a stampa proveniente dallo studio milanese di Augusto Guidini senior (1853-1928), trasferita dopo la sua morte in Cantone Ticino dal figlio, architetto Augusto Guidini junior, e quindi riordinato dal nipote, Arnaldo Guidini. Si compone di un consistente corpusdi disegni acquerellati, raccolti in cartella o rilegati in album, recanti per la maggior parte la firma dell’architetto, ed è completato da album fotografici, repertori architettonici e ornamentali, dattiloscritti, opuscoli e raccolte di articoli di quotidiani relativi ai progetti (come quelli per la sistemazione urbana di Montevideo, in Uruguay) e agli interventi dell’architetto in merito a questioni di politica culturale. La biblioteca di Augusto Guidini senior è custodita dalla Biblioteca dell’Accademia di architettura di Mendrisio. I.19 Fondo Augusto Guidini junior. 1918-1969 Il fondo conserva la documentazione grafica e testuale prodotta nel corso dell’attività professionale dell’architetto Augusto Guidini junior (1895-1970), figlio dell’architetto Augusto Guidini senior, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e alla Scuola tecnica di Bienne e attivo in Cantone Ticino dagli anni Trenta del Novecento. Nel corso della sua carriera l’architetto partecipò a numerosi concorsi, come quelli per la casa ticinese (1916) e per il Palazzo di Giustizia di Lugano (1936), e realizzò diverse opere, come la casa d’appartamenti Pax a Lugano (1934-1936), le scuole elementari di Loreto, anch’esse a Lugano (1946), e il nuovo Palazzo del Governo a Bellinzona (1950, con Ferdinando Bernasconi junior). A r c h i v iArchivi 20 I.20 Fondo Adamini. 1796-1863 Il fondo rappresenta la parte più cospicua dell’archivio Adamini, per un’altra porzione conservato presso la famiglia Adamini di Agra, ed è costituita da documenti, soprattutto grafici, relativi all’attività di due generazioni di architetti che operarono a San Pietroburgo e dintorni tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. I disegni si riferiscono a opere realizzate da Tomaso Adamini (1764-1828) e dai suoi figli Leone Adamini (1789-1854) e Domenico Adamini (1792-1860). Vi si conservano inoltre disegni di altri architetti attivi a San Pietroburgo dalla metà del Settecento: Francesco Bartolomeo Rastrelli (1700-1771), Giacomo Quarenghi (1744-1817), Jean-François Thomas de Thomon (1759-1813), Carlo Rossi (1775-1849), Giovanni Battista Scotti (1776 ca.-1830), Aleksandr Pavlovicˇ Brjullov (1798-1877) e André Stackenschneider (1802-1865). I.21 Fondo Giuseppe Trezzini. 1842-1870 ca. Il fondo conserva disegni e stampe dell’architetto ticinese Giuseppe Trezzini (1832-1885), che, formatosi a Milano, all’Accademia di Belle Arti di Brera, fu attivo dal 1852 al 1867 a San Pietroburgo, dove collaborò con l’architetto d’origine italiana Alberto Cavos (1800-1863) e con l’architetto ticinese Luigi Fontana da Castel San Pietro (1824-1894). Rientrato in Ticino, Giuseppe Trezzini costruì con l’architetto Antonio Defilippis il pretorio e il penitenziario cantonale a Lugano (1870-1871). I disegni conservati nel fondo (studi d’ornato e progetti per edifici con varie destinazioni funzionali) sono per la maggior parte riferibili all’attività compiuta dall’architetto in Russia. I.22 Fondo Laszló Füzesséry. 1980-1994 Il piccolo fondo è costituito da una raccolta di diapositive a colori relative ad opere d’arte e di architettura, ordinate a scopo didattico e in gran parte scattate direttamente dall’architetto László Füzesséry nel corso di viaggi di studio in Italia, Francia, Austria, Svizzera e Ungheria. Le immagini dedicate alla storia dell’architettura ungherese, dalle prime architetture ecclesiastiche fino alle opere “organiche” di Imre Makovecz, illustrano una conferenza dell’architetto di cui si conserva il testo. I.23 Fondo Luigi Fontana - Scuola del disegno di Mendrisio. 1840-1870 ca. Il fondo conserva materiali didattici, modelli grafici e disegni di figura, ornato e architettura, insieme a documenti vari relativi all’attività della Scuola del disegno di Mendrisio, fondata nel 1840 e diretta per un trentennio dall’architetto ticinese Luigi Fontana (1812-1877). I.24 Fondo Bruno Fontana - Cappella Remonda. 1931-1935 Il piccolo fondo conserva la documentazione, soprattutto grafica, relativa alla costruzione della cappella della famiglia di Pedro Remonda nel cimitero di Comologno, in Cantone Ticino, eseguita sotto la direzione dell’architetto Bruno Fontana, cugino dello scultore Lucio Fontana (1899-1968), cui è attribuito il Crocifisso posto sull’altare maggiore.Archivi 21 I.25Fondo Giuseppe Bordonzotti. 1900-1932 Il fondo documenta, soprattutto attraverso un gran numero di elaborati grafici, l’intensa e fortunata attività professionale dell’architetto ticinese Giuseppe Bordonzotti (1877-1932) che, formatosi inizialmente come capomastro in Cantone Ticino e a Milano, si diplomò presso il Politecnico Federale di Zurigo e l’Accademia di Belle arti di Brera a Milano. Zio degli architetti Carlo e Rino Tami, che lavorarono in gioventù nel suo studio, Bordonzotti fu attivo in Cantone Ticino, soprattutto a Lugano, nei primi trent’anni del Novecento, realizzando numerosi edifici (asili, scuole, ville, palazzi e alberghi) contraddistinti inizialmente da accenti liberty e quindi, in massima parte, da un linguaggio eclettico. Nel 1919, in collaborazione con Enea Tallone e Silvio Soldati partecipò al concorso nazionale per un edificio permanente della Fiera campionaria di Basilea. Ulteriore documentazione sui progetti di Bordonzotti si conserva nel fondo Storni Creazzo Tami. 2002 I.26Fondo mostra Rino Tami a Sorengo. 2001 Il piccolo fondo è rappresentato da ottantatre stampe fotografiche in bianco e nero eseguite dal fotografo Alberto Flammer e da due planimetrie di Sorengo, esposte alla fine del 2001 all’interno della mostra Rino Tami a Sorengo, promossa dal medesimo Comune e dall’Archivio del Moderno. I.27Fondo Angelo Invernizzi. 1926-1958 Nel fondo è conservata la documentazione grafica, fotografica, manoscritta, dattiloscritta e a stampa prodotta dall’ingegnere veronese Angelo Invernizzi (1884-1958) nel corso della sua attività professionale. Sono inoltre presenti documenti sull’attività costruttiva della sua impresa edile, attiva a Genova nella prima metà del Novecento e sul progetto del grattacielo di piazza Dante a Genova, detto anche “dell’Orologio” (1940), oltre alla totalità degli elaborati grafici e dei materiali fotografici relativi alla progettazione e alla costruzione dell’opera più nota e singolare di Invernizzi, Villa Girasole a Marcellise, nelle colline veronesi (1929-1935). I.28Fondo Storni Creazzo Tami. 1888-1956 Il fondo consta di documenti grafici, dattiloscritti e manoscritti riferibili al periodo di formazione di Giuseppe Bordonzotti (1877-1932) e ai suoi lavori datati tra il 1898 e il 1932, oltre che al periodo di formazione dei fratelli Carlo Tami (1898-1993) e Rino Tami (1908-1994) e ai loro primi anni di attività professionale, in parte svolta in collaborazione con lo zio. Tale documentazione integra quella custodita nel fondo Rino Tami, conservando in particolare schizzi e disegni preliminari. A r c h i v iArchivi 22 Domenico Adamini, Casa Adamini sulla Mojka a San Pietroburgo (1824-1827), prospetti.Archivi 23 I.29 Fondo Giulio Minoletti. 1960-1981 (con documenti dal 1781 e fino al 1999) Il fondo testimonia le diverse declinazioni dell’attività professionale dell’architetto, designer e urbanista milanese Giulio Minoletti (1910-1981), impegnato inoltre nel dibattito disciplinare e, nei primi due decenni della sua carriera, anche nell’insegnamento presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. All’archivio professionale è allegata una parte della biblioteca dell’architetto, costituita principalmente da volumi e riviste - con esemplari del 1781 e del 1999 - relativi non solo a temi architettonici ma anche a letteratura, arte e teatro; sono inoltre presenti guide turistiche e libri di viaggio. Il fondo consta di quattro serie archivistiche principali: “Progetti, studi e disegni”, “Fotografie”, “Scritti e pubblicazioni”, “Altri materiali”. 2003 I.30 Fondo Paolito ed Ezio Somazzi. 1890-1925 ca. Il fondo conserva la documentazione d’archivio proveniente dallo studio professionale dei fratelli Paolito Somazzi (1873-1914) ed Ezio Somazzi (1879-1934). Consta soprattutto di elaborati grafici che documentano tutte le fasi progettuali, fino ai dettagli e ai particolari delle decorazioni, e permettono di ricostruire lo sviluppo della città di Lugano nei primi anni del Novecento. L’archivio professionale è corredato da una documentazione fotografica d’epoca dedicata alle opere realizzate. All’archivio è allegata una parte della biblioteca professionale comprendente riviste e repertori di architettura dei primi anni del Novecento. I.31Fondo Emilio Battisti. 1960-2004 Il fondo è costituito nella sua interezza dalla documentazione prodotta nel corso dell’attività professionale (elaborati grafici, materiali testuali e fotografici, corrispondenza, cataloghi di ditte) dall’architetto e pittore milanese Emilio Battisti (1938), uno dei protagonisti, a partire dagli anni Sessanta, del dibattito sull’architettura e l’urbanistica in Italia. Si conservano i suoi progetti per edifici pubblici e privati, per sistemazioni urbane, per ampliamenti di complessi universitari (Università di Firenze e della Calabria), oltre alla documentazione relativa ai numerosi concorsi di architettura nazionali e internazionali cui Battisti partecipò, spesso in collaborazione con altri nomi dell’architettura italiana. Il fondo documenta ampiamente anche l’attività didattica condotta dal 1970 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Si conserva inoltre una parte cospicua degli scritti editi e delle pubblicazioni sull’opera architettonica. A r c h i v iNext >