< PreviousBSI Swiss Architectural Award 214 Junya Ishigami, Kanagava Institute of Technology Workshop, Kanagava (Giappone) 2004-2008, vista del complesso (foto Enrico Cano).BSI Swiss Architectural Award 215 Segretario Nicola Navone, Svizzera Consulenti Solano Benitez, Paraguay Barry Bergdoll, Stati Uniti Ole Bouman, Olanda Luis Fernández-Galiano, Spagna Sean Godsell, Australia Toyo Ito, Giappone Diébédo Francis Kéré, Germania/Burkina Faso Shelley McNamara, Irlanda Rahul Mehrotra, India/Stati Uniti Mohsen Mostafavi, Stati Uniti Valerio Olgiati, Svizzera Eduardo Souto de Moura, Portogallo 2016 Vincitore Junya Ishigami (Giappone) Candidati Andrade Morettin Arquitetos (Vinicius Hernandes de Andrade, Marcelo Morettin), Brasile Alejandro Aravena / Elemental, Cile Arquitecturia (Josep Camps, Olga Felip), Spagna Eduardo Castillo, Cile Kashef Mahboob Chowdhury / Urbana, Bangladesh Santiago Cirugeda / Recetas Urbanas, Spagna DRDH Architects (Daniel Rosbottom, David Howarth), Inghilterra Sou Fujimoto, Giappone HARQUITECTES (David Lorente, Josep Ricart, Xavier Ros, Roger Tudó), Spagna Go Hasegawa, Giappone Grainne Hassett / Hassett Ducatez Architects, Irlanda Anna Heringer, Austria Anne Holtrop, Olanda Hua Li / TAO, Trace Architecture Office, Cina Jun Igarashi, Giappone Sebastian Irarrázaval, Cile Alexia León, Perù Inês Lobo, Portogallo Made in (François Charbonnet, Patrick Heiz), Svizzera Mokena Makeka / Makeka Design Lab, Sudafrica O-office (He Jianxiang, Jiang Ying), Cina Oualalou + Choi (Tarik Oualalou, Linna Choi), Francia/Marocco; Pezo von Ellrichshausen (Mauricio Pezo, Sofia von Ellrichshausen), Cile Productora (Abel Perles, Carlos Bedoya, Victor Jaime, Wonne Ickx), Messico B S I S w i s s A r c h i t e c t u r a l A w a r dBSI Swiss Architectural Award 216BSI Swiss Architectural Award 217 Sami-arquitectos (Inês Vieira da Silva, Miguel Vieira), Portogallo Vo Trong Nghia, Vietnam ZECC Architects (Marnix van der Meer, Steven Nobel, Bart Kellerhuis), Olanda Giuria Presidente Mario Botta, Svizzera Membri Jean-Louis Cohen, Francia Marc Collomb, Svizzera Bruno Reichlin, Francia/Svizzera José Maria Sanchez Garcia, Madrid Segretario Nicola Navone, Svizzera Consulenti Solano Benitez, Paraguay Ole Bouman, Olanda Gonçalo Byrne, Portogallo Luis Fernández-Galiano, Spagna Sean Godsell, Australia Toyo Ito, Giappone Bijoy Jain, India Diébédo Francis Kéré, Germania/Burkina Faso Li Xiaodong, Cina Shelley McNamara, Irlanda Paulo Mendes da Rocha,Brasile Valerio Olgiati, Svizzera Smiljan Radić, Cile B S I S w i s s A r c h i t e c t u r a l A w a r d Junya Ishigami, Kanagava Institute of Technology Workshop, Kanagava (Giappone) 2004-2008 (foto Enrico Cano).R i c o n o s c i m e n t i221 Riconoscimenti R i c o n o s c i m e n t i2004 VII.1L’Archivio del Moderno ha ottenuto un riconoscimento da parte della Fondazione Sergio Mantegazza per la realizzazione del progetto di ricerca: La cultura architettonica italiana in Russia e Ucraina dal 1750 al 1850 (vedi III.1.13). La cerimonia di consegna è avvenuta presso l’Università della Svizzera italiana, Lugano, il 3 marzo 2004. VII.2Il 14 gennaio 2004 Nicola Navone, vice direttore dell’Archivio del Moderno, ha ottenuto il Primo Premio della Fondazione Leemann per la ricerca e la pubblicazione del volume John Soane e i ponti in legno svizzeri. Architettura e cultura tecnica da Palladio ai Grubenmann (Mendrisio 2002) (vedi VI.1.12, VI.1.13). 2005 VII.3Il 17 settembre 2005 la Cyprus Architects Association (CAA) ha conferito all’Archivio del Moderno l’Architectural Award «per il costante impegno nell’ambito della ricerca e, in particolare, per la ricerca dedicata alla figura e all’opera di Panos Koulermos, architetto cipriota scomparso nel 1999» (vedi III.1.12). L’Architectural Award viene attribuito a istituzioni e scuole che promuovono la ricerca in architettura. 2012 Premio internazionale Giacomo Quarenghi, Bergamo, Teatro Sociale, 19 maggio 2012 Motivazione: L’Archivio del Moderno, Istituto autonomo di ricerca dell’Accademia di architettura di Mendrisio (divenuto Fondazione nel 2004), ha dedicato con continuità sino dalla sua nascita nel 1996 una parte rilevante delle proprie energie e risorse allo studio della cultura architettonica e artistica italiana (di cui partecipano numerosissimi personaggi provenienti dal Cantone Ticino) in Russia tra Settecento e Ottocento. Innumerevoli le ricerche, i convegni di studio, le esposizioni e le pubblicazioni conseguenti da questo sforzo, che hanno impresso in questi anni una nuova straordinaria accelerazione alla conoscenza delle vicende e dei protagonisti del rinnovamento classicista della cultura russa nell’epoca di Caterina II, Paolo I e Alessandro I. Tra i più rilevanti progetti di ricerca portati a termine o in corso, per la cui conduzione viene sempre prestata una significativa attenzione, oltre ovviamente alle opere di artisti e architetti, anche alle fonti documentarie e archivistiche, un punto di forza nelle metodologie di ricerca dell’Istituto, vanno ricordati quanto meno quelli su: La cultura architettonica italiana in Russia e Ucraina dal 1750 al 1850; I maestri ticinesi e Giacomo Quarenghi. Ruoli, carriere e interazioni diRiconoscimenti 222 Studio di Giacomo Quarenghi, Istituto Caterina a San Pietroburgo (1806-1807), prospetti.architetti e artisti nella Russia neoclassica; La cultura architettonica italiana a Mosca in epoca neoclassica; Vincenzo Brenna e il tema dell’Antico e La trasmissione dell’Antico in Russia e Polonia in epoca neoclassica . Impossibile inoltre non menzionare la grande mostra Dal mito al progetto. La cultura architettonica dei maestri italiani e ticinesi nella Russia neoclassica , tenutasi al Museo Cantonale d’Arte di Lugano nel 2003 e l’anno successivo al Museo delll’Ermitage di San Pietroburgo. I progetti di ricerca, cosi come la mostra appena ricordata - per i quali l’Archivio del Moderno di Mendrisio ha provveduto anche a creare unità di studio di alto profilo scientifico e a carattere internazionale - si sono poi concretizzati in numerose pubblicazioni di elevate qualità scientifica, consentendo in tal modo ai risultati raggiunti un’ampia divulgazione, mezzo necessario per il progresso degli studi. L’attività dell’Archivio del Moderno in quest’ambito ha prodotto inoltre la formazione di una rete di contatti e collaborazioni tra istituzioni culturali dell’Europa orientale e occidentale (tra di esse anche l’Istituto di Slavistica dell’Università di Bergamo) che ha favorito e favorirà in futuro il lavoro di ricerca e lo scambio di conoscenze, in una prospettiva di sempre maggiore condivisione degli indirizzi e delle informazioni. Tra i frutti di quasi un quindicennio di attività dell’Archivio del Moderno all’insegna dell’interazione tra est e Ovest è da sottolineare anche la sempre più effettiva sincronizzazione sia nell’ambito delle metodologie di studio che in quello della diffusione degli esiti delle ricerche, anche attraverso la già ricordata attività editoriale, la traduzione di contributi di ambedue le scuole, e il consistente numero di borse di studio concesse a giovani ricercatori italiani, svizzeri e russi. 223 Riconoscimenti R i c o n o s c i m e n t iNext >