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Rino Tami e l’autostrada N2 Chiasso-San Gottardo

[mostra]
a cura di Nicola Navone e Letizia Tedeschi
Venezia, Archivio Progetti, Università IUAV di Venezia, 7 dicembre 2001-31 gennaio 2002.

Esposizione dedicata ai progetti elaborati dall’architetto ticinese Rino Tami quale consulente estetico per l’autostrada N2 nel tratto Chiasso-San Gottardo presentando un caso, per molti versi esemplare, in cui il progetto d’architettura acquista una dimensione territoriale.
I materiali esposti nella mostra provengono dall’Archivio Rino Tami, raccolto e conservato presso l’Archivio del Moderno dell’Accademia di Architettura di Mendrisio.

La polemica sollevata in Italia da Bruno Zevi con un articolo uscito su “l’Espresso”, nel febbraio del 1961, in merito alla disorganicità negativa dell’Autosole, tra Firenze e Bologna, fu l’occasione per implicare l’architetto Rino Tami come “consulente estetico” dell’Ufficio Strade Nazionali del Cantone Ticino, ruolo che svolse dal 1963 al 1983. Tami, chiamato dall’allora capo Dipartimento delle Costruzioni, Franco Zorzi, e incaricato della supervisione estetica dell’autostrada ticinese, riesce, attraverso un impegno progettuale assolto con immutato rigore sull’arco di vent’anni, a conferire un volto unitario all’opera, disegnando viadotti, muri di sostegno del terreno, portali di galleria, pozzi di ventilazione, sovrappassi, aree di sosta, edifici di servizio.
La sua ricerca investe ogni aspetto, dall’inserimento nel territorio del tracciato autostradale – sapientemente risolto attraverso un’attenta lettura del sito e l’adozione di muri di sostegno in cemento armato modulati da una rigorosa trama geometrica – fino al disegno dei dettagli più minuti degli edifici di servizio. Tami manifesta un’attenzione speciale nei confronti dell’architettura e del paesaggio con il quale intenta un dialogo stretto e costante per creare una nuova realtà ambientale in cui i due soggetti possano convivere senza eccessivi strappi o conflitti insanabili. Egli insiste sull’unitarietà stilistica, innanzi tutto con l’impegno di un unico materiale costruttivo, il cemento armato, cui segue la sistematica reiterazione di stilemi, di accorgimenti costruttivi, di elementi di dettaglio, assunti sempre in termini essenziali, a comporre un linguaggio formale asciutto, stringato, lineare, di evidente e ricercata pulizia.
Ne risulta un’opera di straordinaria coerenza e di alto valore formale, che contribuisce in misura determinante a conformare un’ampia porzione di territorio, da Chiasso al San Gottardo, e che deve essere considerata tra le maggiori opere d’architettura realizzate in Ticino nel Novecento.
http://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/MOSTRE/Rino-Tami-/index.htm


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